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INTRAF - INtegrato TRacciabilità AntiFrode
INTRAF, acronimo di INtegrato TRacciabilità e AntiFrfode, è la nuova piattaforma tecnologica integrata sviluppata da Adros Spa al servizio delle cantine vinicole per la gestione di:
Tracciabilità commerciale,
Antifrode
Automazione della logistica di stabilimento.
E-Shop
Raccolta dati
Architettura:
INTRAF è modulare, in quanto ogni modulo può essere acquistato e operare singolarmente oppure integrato a tutti gli altri. INTRAF è scalare nelle logiche e nei volumi in quanto si adatta facilmente ad ogni genere di situazione di carico.
Tracciabilità Commerciale Multilivello:
Una necessità sempre più sentita dal momento che il mercato del “parallelo” ha assunto dimensioni tali da impedire il controllo da parte della cantina dei mercati e delle modalità di distribuzione dei propri prodotti. Sempre più spesso le cantine trovano i propri vini su mercati coperti da importatori in esclusiva oppure distribuiti da sconosciuti a prezzi ritenuti lesivi delle politiche commerciali dell’azienda.
A fronte di questa “anarchia distributiva” INTRAF pone uno stretto controllo su tutti i passaggi di mano delle bottiglie in distribuzione richiedendo alla cantina uno sforzo veramente minimo di gestione poiché tutti i processi di tracciatura sono gestiti da apposite funzioni software che dialogano con un RFID “annegato” nell'etichetta o in un qualche punto della bottiglia.
La caratteristica peculiare della soluzione INTRAF, che peraltro la differenzia da qualunque altra soluzione presente sul mercato, riguarda la tracciabilità multilivello. Non viene tracciato solo il primo acquirente ma anche i successivi e nella fattispecie, per entrare nel concreto, anche quale distributore di quale importatore. La catena di controllo si può “allungare” ad n altri livelli e tracciare la bottiglia fino al consumatore finale.
La soluzione è particolarmente semplice ed economica e presenta un unico prerequisito che è quello di affidarsi ad un tipografo che sia in grado di annegare nell’etichetta (o retro etichetta) un chip RFID del costo di pochi centesimi e dalle dimensioni di pochi micron già opportunamente programmato da Adros Spa.
Il costo della soluzione è di pochi centesimi a bottiglia
Antifrode:
Una necessità sempre più sentita dal momento che il mercato del falso ha assunto dimensioni inquietanti, specie per il “Made in Italy”. Si parla di cinque o sei miliardi di euro annui, anche se, data la natura di un mercato che opera nel sommerso, è difficile quantificarne l’esatto ammontare.
I produttori più accorti stanno iniziando a difendersi adottando approcci tecnologici di varia natura che spaziano dall’utilizzo dell’architettura blockchain, agli ologrammi ai più comuni QRCode.
L’approccio seguito dalla soluzione di Adros Spa è quello meno invasivo sulla bottiglia, di più semplice utilizzo e al tempo stesso più economico, ovvero l’utilizzo di un semplice QRCode in etichetta o retroetichetta. Anche di dimensioni minime. Semplice ed economico ma non più banale o meno sicuro delle più sofisticate soluzioni presenti sul mercato.

L’informazione di autenticità non è contenuta sul QRCode come verrebbe da pensare poichè, in quel caso, sarebbe facilmente falsificabile. Il QRCode ha lo scopo di avviare un dialogo fra l’utente e la cantina trasmettendo informazioni che vengono elaborate da un algoritmo particolarmente evoluto che ne certifica l’autenticità o meno del prodotto.

Banalmente, non è possibile duplicare più volte lo stesso codice poiché l’algoritmo lo riconoscerebbe immediatamente come falso.

Uno dei punti di maggiore innovazione di INTRAF rispetto alle soluzioni di antisofisticazione concorrenti sta nel servizio di archiviazione di tutti i proprietari storici di ogni bottiglia con tanto di date di acquisto e di rivendita, con contestuale rilascio, ad ogni nuovo passaggio, di nuove credenziali di proprietà, inviate automaticamente al nuovo possessore della bottiglia.
Queste informazioni, protette da password e da crtittografia avanzata, sono fruibili da parte del produttore e dall’ultimo proprietario certificato della bottiglia a patto che l’acquirente rilasci il consenso all’utilizzo specifico delle proprie informazioni personali.
Il costo della soluzione è di pochi centesimi a bottiglia.
Automazione Logistica:
E’ noto a chi si affaccia al mondo della tracciabilità commerciale che i problemi principali riguardano l’etichettatura di bottiglie e/o cartoni versati a magazzino da produzione e nella successiva lettura di detti codici, attribuiti al cliente, al momento della preparazione delle spedizioni.
INTRAF Automatizza completamente entrambe queste operazioni. Le bottiglie, già al momento dell’etichettatura, dispongono di un chip RFID opportunamente programmato da Adros Spa che contiene tutta l’informazione necessaria per poter essere letto da una barriera al momento della preparazione delle spedizioni. La lettura del chip attribuisce al cliente la “targa” di ogni bottiglia che gli viene inviata.
Il chip RFID non contiene solo la targa, ovvero il contenuto informativo specifico di ogni singola bottiglia, ma contiene anche il codice univoco del prodotto. In questo modo quando un pallett o qualunque altra spedizione transita attraverso una apposita barriera, viene letto ciò che passa, in che quantità, e viene incrociato con l’ordine di ciò che dovrebbe essere spedito. Se le due cose non vanno in match partono degli alert che segnalano le differenze di qualità e di quantità. Tutto questo elimina completamente gli errori di spedizione.
Chi già gestisce processi di tracciabilità commerciale sa bene che tagliando gli attuali processi manuali è possibile risparmiare un’enorme quantità di tempo degli operatori di magazzino.
Con la soluzione INTRAF si risparmia anche il tempo di gestione backoffice poiché le etichette arrivano già programmate da Adros Spa e il cliente le deve solo attaccare, come ha sempre fatto.
Il costo della soluzione è di pochi centesimi a bottiglia.
E-Shop:
INTRAF, oltre alle funzionalità già descritte, al tempo stesso rende le bottiglie idonee ad essere vendute in E-Shops di moderna concezione.
Come sappiamo, la soluzione INTRAF prevede l’utilizzo di un chip di tipo RFID, della dimensione di pochi micron, integrato all’interno dell’etichetta ed opportunamente programmato da Adros Spa, che rende disponibili informazioni ad una barriera al fine di completare una transazione commerciale dell’oggetto letto.
I prodotti che fanno uso della tecnologia INTRAF, che nel nostro caso sono bottiglie di vino, sono già conformi ad essere trattati dalle soluzioni di E-Shop presenti sul mercato.
Le soluzioni di E-Shop consentono l’identificazione dell’utente, INTRAF consente l’identificazione degli oggetti in transito e le relative condizioni economiche di vendita, che possono variare in funzione dell’utente.
Banalmente, l’utente non passa per la cassa perché una barriera, posizionata all’uscita, identifica il cliente e il contenuto del carrello. A questo punto si attivano una serie di azioni predefinite come ad esempio emettere automaticamente fattura o scontrino fiscale ed effettuare l’incasso dalla carta di credito salvata sul profilo dell’utente.
Soluzioni di questo genere al momento possono essere realizzate in molti modi. Al momento non esiste uno standard di riferimento. Per questo INTRAF è stata progettata per poter risultare compatibile con tutti i tipi di impianto che si intenda realizzare. L’oggetto (la bottiglia) ha il contenuto informativo cifrato di cui l’E-Shop necessita e lo rende disponibile alla barriera che ha le autorizzazioni a leggere e a trattare i dati
Il costo della soluzione è di pochi centesimi a bottiglia.
Raccolta Dati:
Come unico prerequisito al funzionamento del modulo di raccolta dati è necessario che sia attiva la parte antifrode di INTRAF che raccoglie dati di utenti che ne autorizzano il trattamento a fronte di una serie di benefits di marketing messi in campo dal produttore allo scopo di fidelizzare la clientela. Ciò può avvenire nelle forme più fantasiose, come ad esempio: partecipazioni ad eventi in cantina, iscrizione al club, bonus per l’acquisto di prodotti …
D’altro canto l’utente è consapevole che intestandosi la bottiglia le conferisce maggiore valore poiché, oltre alla certificazione di autenticità della bottiglia, c’è anche l'attribuzione certificata dal produttore al cliente della proprietà della bottiglia. Conoscere il nome del proprietario, oltre all’autenticità della bottiglia può risultare particolarmente comodo in tutti quei paesi dove la bottiglia originale, una volta bevuta, viene riempita nuovamente con vino non originale.
La strategia win win finora descritta consente di instaurare un rapporto di “direct marketing” fra il produttore e la propria clientela in modo da tagliare fuori tutta la filiera distributiva.
Il costo della soluzione è di pochi centesimi a bottiglia.